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Colonna Sonora del sito, realizzata da Giancarlo Cara, avente come base i rumori e i suoni delle emissioni radio naturali registrate con un ricevitore sviluppato sulle indicazioni dei fondatori del progetto. Si ringrazia Giancarlo Cara per aver consentito tale concessione. www.giancarlocara.com
L.T.P.A.
International Classification of Luminous Transient Phenomena in the Atmosphere
International Classification of Luminous Transient Phenomena in the Atmosphere
L'argomento inerente agli LTPA risulta un ambito di ricerca molto corposo, che contiene, al proprio interno, numerose testimonianze di osservazioni e numerosi intenti di studi scientifici da parte di numerosissimi ricercatori a livello mondiale. Per cercare di far comprendere di cosa parliamo, è stato deciso di inserire in questa pagina alcuni reportage scientifici che descrivono molto bene tale fenomenologia, in modo che il lettore possa cominciare a comprendere in maniera molto semplificata, di cosa stiamo parlando.
Secondo alcuni studi effettuati, ad esempio, tra il 1972 e il 1977 dal "THE WILLARD J. VOGEL STUDY", inerenti ad alcuni fenomeni luminosi osservabili nella regione del Yakama Indian Reservation, assieme alla supervisione del Yakama Reservation Fire Agency, si poté stabilire che il fenomeno delle Luci Notturne (NL), osservate in quell'area, non potevano essere spiegate come luci di automobili (in lontananza), come fenomeni meteorici, pianeti, stelle, etc. Infatti, lo studio scientifico relativo a queste osservazioni rivelò come bel il 79% delle osservazioni riferire a fenomeni non convenzionali UFO erano da riferire all'osservazione di NL. Tale percentuale e tutt'ora invariata, considerando anche le recenti osservazioni.
Le osservazioni del Yakama Reservation, erano avvenute nelle prime ore della notte, con un picco consistente di osservazioni proprio nelle ore che precedevano le ore diurne tra le 04:00 e le 06:00. Il colore delle luci osservate variava dal blu al bianco molto intenso; mentre la maggior parte delle osservazioni faceva riferimento ad oggetti luminosi di colore rosso/arancio. Queste luci apparivano e scomparivano senza alcun preavviso ed arano apparentemente di grandezza compresa tra un pallone di basket e un diametro stimato tra 10 centimetri a più di 10 metri. Queste presentavano una forma amorfa, di forma sferica simili a palle di luce. Normalmente le apparizioni erano caratterizzate dalla comparsa di 2 o più globi luminosi, ben distinte e separate tra loro, dando l'impressione che si trattasse di oggetti solidi e ben strutturati. La casistica annoverò la presenza di: Nebbie luminose, Triangoli, Sigari luminosi. Ognuno di questi strani oggetti venne osservato nel cielo, nei pressi dei costoni delle montagne e nei pressi del suolo.
La maggioranza dei globi, sembrò muoversi a velocità molto basse, con moto erratico, mentre in alcuni casi esse apparivano molto veloci. In alcune occasioni sembrarono apparire e cambiare posizione in maniera istantanea. Alcune delle luci, apparvero stazionare per un periodo di tempo molto lungo prima di scomparire gradualmente diminuendo la loro luminosità. La maggioranza delle luci osservate nel Yakama Reservation, apparvero per lunghi periodi di tempo, e questo servi per poter stilare delle ricerche scientifiche molto interessanti: Esse apparvero non solo all'interno della riserva, ma anche nelle sue vicinanze. Molte delle osservazioni erano caratterizzate da bagliori improvvisi.
Normalmente i testimoni che osservarono questo genere di fenomeni erano lucalizzati lungo l'area sud del "Ahtanum Ridge", e a nord del "Toppenish Ridge", tra le città di Toppenish e Fort Simcoe. In particolare, molte osservazioni avvennero lungo la "Pumphouse Road", tra l'"US 97" e la Laterale "C". Altre vennero riferite nei pressi del White Swan e a sud dell'area, vicino al Toppenish Mountain e Satus Lookout. La maggioranza delle osservazioni, comunque, avvenne in aree chiuse al pubblico.
Le apparizioni a Cluster (o più globi), vennero anch'esse riferite... le ondate di osservazioni erano concentrate su una o due settimane, soprattutto a Febbraio, Marzo e tra i mesi di Maggio e Settembre.
Vennero poi osservati dei comportamenti strani relativi alle apparizioni luminose, tra questi, ad esempio, l'osservazione di oggetti aventi movimenti intelligenti, in alcuni casi gli oggetti sembrarono interessati ai testimoni, seguendo non solo i testimoni stessi ma anche le loro veicoli.
Molte supposizioni sono state avanzate per cercare di comprendere la natura di queste apparizioni, come ad esempio i fenomeni geologici (stress tettonico e fenomeni piezoelettrici) che teoricamente sono possibili, ma ovviamente questo non spiegherebbe per nulla il comportamento intelligente. A tutt'oggi questo genere di apparizioni rappresentano un soggetto interessante per studi scientifici futuri.
Secondo alcuni studi effettuati, ad esempio, tra il 1972 e il 1977 dal "THE WILLARD J. VOGEL STUDY", inerenti ad alcuni fenomeni luminosi osservabili nella regione del Yakama Indian Reservation, assieme alla supervisione del Yakama Reservation Fire Agency, si poté stabilire che il fenomeno delle Luci Notturne (NL), osservate in quell'area, non potevano essere spiegate come luci di automobili (in lontananza), come fenomeni meteorici, pianeti, stelle, etc. Infatti, lo studio scientifico relativo a queste osservazioni rivelò come bel il 79% delle osservazioni riferire a fenomeni non convenzionali UFO erano da riferire all'osservazione di NL. Tale percentuale e tutt'ora invariata, considerando anche le recenti osservazioni.
Le osservazioni del Yakama Reservation, erano avvenute nelle prime ore della notte, con un picco consistente di osservazioni proprio nelle ore che precedevano le ore diurne tra le 04:00 e le 06:00. Il colore delle luci osservate variava dal blu al bianco molto intenso; mentre la maggior parte delle osservazioni faceva riferimento ad oggetti luminosi di colore rosso/arancio. Queste luci apparivano e scomparivano senza alcun preavviso ed arano apparentemente di grandezza compresa tra un pallone di basket e un diametro stimato tra 10 centimetri a più di 10 metri. Queste presentavano una forma amorfa, di forma sferica simili a palle di luce. Normalmente le apparizioni erano caratterizzate dalla comparsa di 2 o più globi luminosi, ben distinte e separate tra loro, dando l'impressione che si trattasse di oggetti solidi e ben strutturati. La casistica annoverò la presenza di: Nebbie luminose, Triangoli, Sigari luminosi. Ognuno di questi strani oggetti venne osservato nel cielo, nei pressi dei costoni delle montagne e nei pressi del suolo.
La maggioranza dei globi, sembrò muoversi a velocità molto basse, con moto erratico, mentre in alcuni casi esse apparivano molto veloci. In alcune occasioni sembrarono apparire e cambiare posizione in maniera istantanea. Alcune delle luci, apparvero stazionare per un periodo di tempo molto lungo prima di scomparire gradualmente diminuendo la loro luminosità. La maggioranza delle luci osservate nel Yakama Reservation, apparvero per lunghi periodi di tempo, e questo servi per poter stilare delle ricerche scientifiche molto interessanti: Esse apparvero non solo all'interno della riserva, ma anche nelle sue vicinanze. Molte delle osservazioni erano caratterizzate da bagliori improvvisi.
Normalmente i testimoni che osservarono questo genere di fenomeni erano lucalizzati lungo l'area sud del "Ahtanum Ridge", e a nord del "Toppenish Ridge", tra le città di Toppenish e Fort Simcoe. In particolare, molte osservazioni avvennero lungo la "Pumphouse Road", tra l'"US 97" e la Laterale "C". Altre vennero riferite nei pressi del White Swan e a sud dell'area, vicino al Toppenish Mountain e Satus Lookout. La maggioranza delle osservazioni, comunque, avvenne in aree chiuse al pubblico.
Le apparizioni a Cluster (o più globi), vennero anch'esse riferite... le ondate di osservazioni erano concentrate su una o due settimane, soprattutto a Febbraio, Marzo e tra i mesi di Maggio e Settembre.
Vennero poi osservati dei comportamenti strani relativi alle apparizioni luminose, tra questi, ad esempio, l'osservazione di oggetti aventi movimenti intelligenti, in alcuni casi gli oggetti sembrarono interessati ai testimoni, seguendo non solo i testimoni stessi ma anche le loro veicoli.
Molte supposizioni sono state avanzate per cercare di comprendere la natura di queste apparizioni, come ad esempio i fenomeni geologici (stress tettonico e fenomeni piezoelettrici) che teoricamente sono possibili, ma ovviamente questo non spiegherebbe per nulla il comportamento intelligente. A tutt'oggi questo genere di apparizioni rappresentano un soggetto interessante per studi scientifici futuri.
Un altro interessante progetto di ricerca che si è occupato dello studio dei fenomeni luminosi anomali è ORBWOTCH, un'Organizzazione
canadese, fondata nel 1998 da alcuni ricercatori che hanno avuto modo di
documentare le strane apparizioni luminose verificatisi nei pressi del Lago
Ontario. Si tratta, come per molti dei progetti di questo genere, compreso
l'LTPA Observer Project, di un progetto totalmente autofinanziato, tuttavia dal
2006 l'Orbwatch venne coinvolto in diversi progetti di ricerca assieme ad altri
ricercatori. Tutto inizio nel 1993, quando il fondatore del progetto cominciò
ad occuparsi dello studio dei Crop-Circles (cerchi nel grano) e successivamente
ai fenomeni luminosi che venivano osservati proprio nei pressi di queste
formazioni erbose. Il 22 Marzo del 1997, durante una bellissima notte stellata,
nei pressi del Lago Ontario, il direttore del progetto era intento ad osservare
il cielo dove si stagliava l'appariscente cometa Hale-Bopp, durante quella
notte (con una temperatura di -19°C), apparvero sulla riva del lago alcune luci
anomale, che dal nulla sembrarono scivolare delicatamente nelle acque del Lago.
Da quel giorno molte osservazioni si susseguirono. Poco prima dell'osservazione
delle strane luci sul lago (di colore dorato), vennero osservati e segnalati
molti oggetti luminosi sulla città di Phoenix, e nell'area dell'Arizona.
Tale
fenomeno precedette di circa una settimana le numerose osservazioni di globi luminosi
sul Lago Ontario. Le luci, vennero definite "Orbs" ovvero sfere di
luce dorata.
La notte del 26 Marzo 1997, un fenomeno luminoso molto intenso venne osservato sul Lago, si trattò di un Orb che emise una luminosità simile a quella prodotta da una lampada alogena. Questo sembrò viaggiare sulla superficie del lago per poi arrestarsi di colpo, e ritornare indietro (invertendo il proprio moto), sino a scomparire, raggiungendo il punto dal quale era apparso precedentemente (in direzione dello Stato di New York). Durante le osservazioni successive vennero registrati moltissimi dati, come ad esempio: l'elevazione degli oggetti, la loro direzione, traiettoria, durata dell'avvistamento. Tali registrazioni proseguirono sino al 19 Aprile 1997, quando l'attività degli Orbs subì un netto rallentamento fino a scomparire quasi del tutto.
Il 18 Maggio vennero osservati e filmati circa 15 oggetti luminosi per circa 45 minuti che inspiegabilmente si inabissarono nelle acque del Lago. Ad un certo punto, alcuni degli oggetti luminosi, si allinearono come degli aerei su una pista di atterraggio, mentre scendevano verso la superficie dello specchio lacustre. Questi aumentarono la loro luminosità e le proprie dimensioni prima di scomparire dalla visuale. Le osservazioni si protrassero per altri mesi, sino al 1998.
La notte del 26 Marzo 1997, un fenomeno luminoso molto intenso venne osservato sul Lago, si trattò di un Orb che emise una luminosità simile a quella prodotta da una lampada alogena. Questo sembrò viaggiare sulla superficie del lago per poi arrestarsi di colpo, e ritornare indietro (invertendo il proprio moto), sino a scomparire, raggiungendo il punto dal quale era apparso precedentemente (in direzione dello Stato di New York). Durante le osservazioni successive vennero registrati moltissimi dati, come ad esempio: l'elevazione degli oggetti, la loro direzione, traiettoria, durata dell'avvistamento. Tali registrazioni proseguirono sino al 19 Aprile 1997, quando l'attività degli Orbs subì un netto rallentamento fino a scomparire quasi del tutto.
Il 18 Maggio vennero osservati e filmati circa 15 oggetti luminosi per circa 45 minuti che inspiegabilmente si inabissarono nelle acque del Lago. Ad un certo punto, alcuni degli oggetti luminosi, si allinearono come degli aerei su una pista di atterraggio, mentre scendevano verso la superficie dello specchio lacustre. Questi aumentarono la loro luminosità e le proprie dimensioni prima di scomparire dalla visuale. Le osservazioni si protrassero per altri mesi, sino al 1998.
the_willard_j._vogel_study.pdf | |
File Size: | 13 kb |
File Type: |
Sopra: documento originale del The Willard J. Vogel Study: David W. Akers, P.E., Executive Director - [email protected] - ©2001 Willard J. Vogel Study
Dal
Department of Natural Resources, Division of Geological & Geophysical
Surveys, apprendiamo che secondo uno studio eseguito da William Wagner del
Light Engineering Associates, Hoptacong (NJ), sin dagli albori della storia
umana l'uomo ha potuto testimoniare la presenza di fenomeni naturali sfuggenti,
tra questi, le luci da terremoto o luci sismiche. Le EQL o Earth Quake Light
vengono annoverate da innumerevoli secoli all'interno delle leggente orientali,
le quali menzionano questo tipo di luminescenze enigmatiche. Le EQL sono spesso
descritte come brillanti, luminescenti e sottoforma di bagliori multicolori
osservabili nel cielo, sia prima, durante che dopo un terremoto. Già nel 1978,
veniva affermato come la scienza avesse considerato poco questo tipo di eventi,
proprio per la difficoltà incontrata dalla scienza nei riguardi della raccolta
di informazioni scientifiche e tecniche su questo fenomeno. Dal canto loro,
comunque, le testimonianze popolari molto numerose hanno dimostrato come il
fenomeno fosse invece degno di attenzione e di studi più approfonditi. Le prime
pubblicazioni di questo genere di fenomeni, infatti risalgono al 1906, molti
sismologi giapponesi raccolsero oltre 1500 testimonianze sulle apparizioni
luminescenti correlate con l'attività sismica.
Alla fine degli studi, emerse come 18 su 34 dei fenomeni osservati erano da additare all'esistenza di EQL, e quindi a fenomeni inspiegabili, non associabili ad eventi naturali conosciuti, quali: fulmini, fenomeni meteorici, etc. Durante il devastante terremoto del 1976, di T'angsha, in Cina, nella notte venne osservata una strana luminescenza per centinaia di chilometri quadrati, tanto che le abitazioni risultarono illuminate da questa strana manifestazione luminosa, come alla luce del Sole.
Alla fine degli studi, emerse come 18 su 34 dei fenomeni osservati erano da additare all'esistenza di EQL, e quindi a fenomeni inspiegabili, non associabili ad eventi naturali conosciuti, quali: fulmini, fenomeni meteorici, etc. Durante il devastante terremoto del 1976, di T'angsha, in Cina, nella notte venne osservata una strana luminescenza per centinaia di chilometri quadrati, tanto che le abitazioni risultarono illuminate da questa strana manifestazione luminosa, come alla luce del Sole.
mines_geology_bulletin_-_1978.pdf | |
File Size: | 1556 kb |
File Type: |
Sopra: documento interessante del 1978, che mette in evidenza il fenomeno delle luci sismiche in Alaska: STATE OF ALASKA - Department of Natural Resources - Division of Geological & Geophysical Surveys - Ja.v S. Hommond-Cor~eraor Robert E. LeResche - Comrn~ss~oner ROSS G, Schcl ff-Slole Geologisl.
Classificazione Internazionale
L.T.P.A. è un acronimo (Luminous Transient Phenomena in the Atmosphere) che indica una serie di fenomeni luminosi di natura sconosciuta che emettono radiazioni elettromagnetiche sia nello spettro visibile che nell’infrarosso[1]. Tali fenomeni si presentano all’interno dell’atmosfera terrestre (ricordiamo che l’atmosfera terrestre ha uno spessore di circa 10.000 km).
La prima definizione di L.T.P.A. non includeva anomalie luminose visibili in luce N.I.R.[2] per il semplice fatto che i primi studi spettrali (nel senso più ampio del termine e cioé: in luce visibile e in luce N.I.R.) sono stati condotti nell’ambito del nostro progetto di ricerca, denominato appunto: “LTPA Observer Project”.[3]
Oltre ai dati di natura prevalentemente ottica, stiamo cercando di capire se queste anomalie emettono qualche tipo di radiofrequenza nelle bande ELF, SLF, ULF e VLF, nel dominio cioè della radio-natura, e la scelta del tipo di frequenza da tenere sotto controllo non è casuale. Il monitoraggio elettromagnetico ambientale, infatti, non ci permette solamente di rivelare eventuali emissioni radio prodotte dalle anomalie luminose, ma anche di capire se queste assumono un significato naturale, cioè se avvengono in concomitanza di fenomeni naturali come ad esempio: il transito di bolidi e superbolidi, eruzioni, terremoti ed emissioni legate al movimento tettonico della crosta terrestre (T.S.T., o teoria della tensione tettonica).
[1] L’emissione elettromagnetica nello spettro visibile-NIR (380-1000 nm di lunghezza d’onda) è stata accertata durante gli studi condotti dal nostro gruppo di ricerca nell’ambito dell’“LTPA Observer Project”.
[2] 750-1400 nm di lunghezza d’onda.
[3] Gli studi e le foto in luce visibile-NIR sono raccolte all’interno di alcune opere che gli autori hanno realizzato nel 2009 e nel 2010: La collana di tre volumi chiamati “Il Mistero dei Globi Luminosi”; “LTPA Guide 2009” e, non ultima, questa opera.
La prima definizione di L.T.P.A. non includeva anomalie luminose visibili in luce N.I.R.[2] per il semplice fatto che i primi studi spettrali (nel senso più ampio del termine e cioé: in luce visibile e in luce N.I.R.) sono stati condotti nell’ambito del nostro progetto di ricerca, denominato appunto: “LTPA Observer Project”.[3]
Oltre ai dati di natura prevalentemente ottica, stiamo cercando di capire se queste anomalie emettono qualche tipo di radiofrequenza nelle bande ELF, SLF, ULF e VLF, nel dominio cioè della radio-natura, e la scelta del tipo di frequenza da tenere sotto controllo non è casuale. Il monitoraggio elettromagnetico ambientale, infatti, non ci permette solamente di rivelare eventuali emissioni radio prodotte dalle anomalie luminose, ma anche di capire se queste assumono un significato naturale, cioè se avvengono in concomitanza di fenomeni naturali come ad esempio: il transito di bolidi e superbolidi, eruzioni, terremoti ed emissioni legate al movimento tettonico della crosta terrestre (T.S.T., o teoria della tensione tettonica).
[1] L’emissione elettromagnetica nello spettro visibile-NIR (380-1000 nm di lunghezza d’onda) è stata accertata durante gli studi condotti dal nostro gruppo di ricerca nell’ambito dell’“LTPA Observer Project”.
[2] 750-1400 nm di lunghezza d’onda.
[3] Gli studi e le foto in luce visibile-NIR sono raccolte all’interno di alcune opere che gli autori hanno realizzato nel 2009 e nel 2010: La collana di tre volumi chiamati “Il Mistero dei Globi Luminosi”; “LTPA Guide 2009” e, non ultima, questa opera.
Di seguito abbiamo inserito una classificazione degli LTPA, ovvero di tutte quelle fenomenologie di fenomeni luminosi che è possibile osservare nel cielo, di cui oggi la scienza ufficale non riesce a dare una precisa collocazione. Prima di tale classificazione abbiamo deciso di inserire alcune immagini estratte in un video girato in Ecuador, e che si riferiscono alla formazione di alcuni globi luminosi, fulmini e lampi apparsi durante l'eruzione del Vulcano Tungurahua. La visione di questo filmato, da poco messo al vaglio dell'opinione pubblica, dimostra in maniera inequivocabile la complessità di tali manifestazioni, e rappresenta un esempio lampante di cosa è possibile aspettarci, durante una registrazione.
Tungurahua - Equador
URL del Video: http://www.youtube.com/watch?v=UkcudxZXPio
Le frecce gialle indicano la presenza di globi luminosi immobili nel cielo da cui si propagano dei fulmini. La foto n.1 e n.2 mostrano la parte iniziale del fenomeno; ovvero la presenza nel cielo di un globo scintillante, che si muove nel cielo, cambia forma, e innesca fulmini e flash luminosi. Durante la ripresa sono osservabili anche dei globi luminosi, non meglio identificabile. Tutto ciò avviene sopra i getti di magma espulsi dal vulcano durante l'eruzione.
Fulmini Globulari spacciati per U.F.O.
Red Sprites
Video mostrante alcune apparizioni di Red Sprites nei pressi dell'Italia. La registrazione è avvenuta per mezzo della postazione di monitoraggio ottico dell'LTPA Observer Project.
Altro video registrato dalla postazione di monitoraggio ottico/visuale dell'LTPA Observer Project.
Altre registrazioni, in questo caso i Red Sprites registrati dal 5 Gennaio 2017 al 15 Novembre 2017, presso Lariano (RM).
Classificazione degli LTPA osservati
dal nostro gruppo di ricerca
Globo sdoppiato: si tratta di una anomalia abbastanza rara, che vede la presenza di due globi puntiformi, non in movimento ed in stretta vicinanza tra loro, quasi a fondersi.
Globo sdoppiato non puntiforme: si tratta di una anomalia molto frequente da registrare. Ad un primo esame, questa particolare anomalia potrebbe essere scambiata per un bagliore lineare, ma guardando attentamente si possono invece distinguere due globi o nuclei luminosi. Un evento, quindi, formato da due fonti distinte e separate che si congiungono al centro.
Globo sdoppiato non puntiforme sovrapposto: si tratta di una anomalia non rara, ma neanche troppo frequente che vede la presenza nel cielo di una anomalia corposa e complessa, composta principalmente da due globi a forma di striatura sovrapposti e comunque non disposti in maniera regolare.
Globi in formazione geometrica: si tratta di una anomalia rara che vede la presenza nel cielo di alcuni globi disposti in formazione geometrica abbastanza precisa.
Particelle Repulsive: si tratta di una vasta gamma di anomalie luminose, molto frequenti da osservare caratterizzata da evidenti segni di repulsione percepibili ed osservabili tra le varie particelle luminose che caratterizzano l’anomalia. In questo caso parliamo di particelle dotate di alone e/o scia distribuita in moto radiale e che permette di appurare l’effetto ripulsivo presente tra le varie parti luminose di cui l’apparizione è composta. Possono essere disposte a semicerchio, in maniera lineare, anche molto estese nel cielo. Si tratta di fenomeni assai brevi della durata inferiore ad 1/10 di secondo.
Anomalie dotate di raggi: si tratta di anomalie di varia intensità nelle cui vicinanze sono osservabili dei “raggi” anche di colore diverso. Normalmente tali formazioni luminose sono irregolari e presentano raggi di varia lunghezza, diametro ed intensità, probabilmente di origine infrarossa o ultravioletta.
Globi con scia: si tratta di globi luminosi dotati di una sorta di scia irregolare, somigliante a “fumo” di lunghezza, intensità e dimensioni molto variabili.
Globi con raggio: come per l’anomalia 6, ma questa volta si osservano globi puntiformi e non anomalie irregolari.
Globo dall’apparenza meteorica: si tratta di oggetti molto ampi, rispetto ad altre anomalie. Sono accompagnate da un globo centrare puntiforme e da una scia particolarmente lunga che lo interseca. I globi appaiono per la maggior parte delle registrazioni di colore rosso, mentre all’interno della scia sono visibili altri piccoli globi luminosi meno intensi il cui numero può essere anche di alcune decine di elementi.
Cluster: si tratta di piccolissime anomalie luminose disposte in una piccola porzione di cielo, molto ravvicinate. Spesso all’interno di questi cluster sono presenti i più svariati oggetti: globi con scia, puntiformi, irregolari o regolari e di colori diversi.
Formazione a Grappolo: si tratta di globi luminosi puntiformi posti in formazione a grappolo disposti casualmente. In alcuni casi si può trattare di diverse formazioni raggruppate.
Formazione a Grappolo regolare: si tratta di globi luminosi puntiformi o in movimento, disposti in formazione a grappolo sia in maniera regolare, che irregolare, spesso linearmente o seguendo delle linee geometriche ben precise.
Formazione Nebulosa: si tratta di anomalie che posseggono una consistenza simile ad una nuvolosità più o meno rarefatta o densa con zone più luminose, che comunque posseggono una loro disposizione geometrica, come generata da un qualche tipo di fenomeno atmosferico. Le riprese evidenziano l’esistenza di un’emissione infrarossa o ultravioletta. Normalmente tali apparizioni sono disposte su una linea retta o puntiforme (più concentrate). Si tratta di fenomeni poco intensi e difficilmente osservabili la cui durata è inferiore ad 1/15 di secondo.
Formazione Nebulosa con globo: si tratta di anomalie che rientrano nella classificazione n.13, ma che al loro interno mostrano la presenza di fenomeni luminosi più intensi e di vario colore, veri e propri globi, molto intensi e della durata inferiore ad 1/3 di secondo.
Globi ben strutturati: si tratta di apparizioni fugacissime, molto luminose e che possono avere una certa tridimensionalità. Sono globi singoli che possono apparire più volte in una sola notte anche a poca distanza, mantenendo la loro forma e dimensione.
A tale classificazione si aggiungono tutta una serie di ulteriori anomalie caratterizzate dalla presenza di alterazioni della luminosità del campo inquadrato (bagliori diffusi), in grado di illuminare l’ambiente circostante (alberi, suolo e case), la cui natura non è stato possibile appurare.
Ci sono poi oggetti sferici o fusiformi più scuri, dotati di una propria tridimensionalità e tonalità di grigio ed altri ancora che oggi risultano inclassificabili e di grande interesse essendo veri e propri fenomeni ufologici (O.V.N.I.). I fenomeni maggiormente osservati sono caratterizzati da una comparsa fulminea inferiore al secondo e che quindi compaiono in un unico frame. Le registrazioni effettuate mostrano la presenza di questi oggetti che non possono essere scambiati per comuni ORB (goccioline di acqua), riflessi di luce (luce all’interno dell’obiettivo), velivoli convenzionali, aerostati, palloni sonda, aquiloni, aeromodelli, rumore elettronico, pixel bruciati, e quant’altro. Si tratta di avvenimenti reali, che si mostrano all’occhio attento della strumentazione e che vengono quindi registrati in maniera automatizzata, senza la presenza di personale umano.
Considerando il fatto che ci sono moltissimi fenomeni atmosferici che possono dar luogo a diversi tipi di anomalie luminose, possiamo comunque affermare che non sempre tali fenomeni sono responsabili della formazione dei fenomeni che l’LTPA Observer Project ha avuto modo di registrare, sia per le caratteristiche luminose, che per la tipologia strutturale che questi fenomeni dimostrano di avere. Ovviamente esiste, in alcuni casi, la possibilità che tali registrazioni possano mostrare dei fenomeni di carattere naturale, tra questi, quelli che sembrano i probabili responsabili di tali anomalie sono: I fulmini globulari, i plasmoidi, ovvero plasmi di media o breve durata, cariche elettriche che possono generarsi nell’atmosfera libera, i raggi cosmici che vanno a colpire i sensori delle apparecchiature, fulmini in lontananza e alcuni fenomeni meteorici che possono dar luogo a impronte luminose particolari. Ci sono poi i TLE (Transient Luminous Event) che comprendono ad esempio gli Elve, i Blue Jet, Blue Starters, e non ultimi gli Sprites. Tutti fenomeni luminosi di origine elettrostatica che possono essere osservati con apparecchiature a basso costo.
L’enorme mole di dati reperibili ogni giorno, ci ha comunque permesso di creare una definizione definitiva che riesce a classificare i fenomeni da noi osservati, facilmente riconoscibili da altri tipi di fenomeni atmosferici e da fenomeni naturali:
NAT o Nightlight Anomalous Transient (Luce notturna anomala transiente): Si tratta di una tipologia di fenomeni luminosi osservati nel cielo praticamente solo nelle ore notturne (forse perché in pieno giorno risultano essere “soffocate” dalla luce del Sole) che sembrano non avere caratteristiche in comune con altri eventi luminosi descritti nella classificazione internazionale dei fenomeni luminosi anomali. L’acronimo “NAT” è stato coniato nel Novembre del 2009 dal Gruppo di Ricerca italiano indipendente “LTPA Observer Project”. I fenomeni NAT non possono essere confusi con i TLE (Transient Luminous Events) poiché si verificano anche lontano dai temporali ed inoltre sembrano avere una durata più elevata che comunque è inferiore al secondo. Contrariamente ai TLS (Transient Luminous Spot, fenomeni luminosi di origine satellitare) hanno una durata più breve (< 1 secondo) e una luminosità mediamente meno intensa (solitamente non superano la magnitudine +1) ed inoltre non presentano uno spostamento angolare come quello imputabile ai TLS (visibile attraverso registrazioni ad alta velocità). Anche i fulmini globulari (BL) hanno un comportamento diverso dai NAT: durano almeno 1 secondo ed inoltre è statisticamente molto raro osservarli nel cielo, mentre i NAT possono essere osservati molto più frequentemente: anche 4 o 5 volte in sole 8 ore di registrazione compiuta su una area della volta celeste grande 30° x 25°. Questo fatto rende i NAT dei fenomeni luminosi che non possono essere confusi con i raggi cosmici (CR) che, al contrario, sono in grado di raggiungere il suolo o gli strati più bassi della nostra atmosfera molto difficilmente: circa 1 raggio cosmico/metro quadro/anno (dati ricavati dall’L.N.G.S. - Gran Sasso National Laboratory, e dall’I.N.F.N. – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare). Ricapitolando i NAT hanno le seguenti caratteristiche:
• Luminosità: uguale o inferiore alla magnitudine +1.
• Durata: non maggiore di 0,5 secondi.
• Moto: stazionario.
• Presenza di un alone luminoso: si.
• Forma: globulare.
• Numero: una singola luce per ogni rilevamento; non multipla.
• Cono meteo: debbono essere esclusi i temporali. Sereno.
megaNAT: Mega Nightlight Anomalous Transient (Luce notturna anomala transiente di alta intensità), ossia: NAT con luminosità superiore alla magnitudine +1. Ricapitolando i megaNAT hanno le seguenti caratteristiche:
• Luminosità: minore di magnitudine +1 (più luminoso di un NAT).
• Durata: non maggiore di 0,5 secondi.
• Moto: stazionario.
• Presenza di un alone luminoso: si.
• Forma: globulare.
• Numero: una singola luce per ogni rilevamento; non multipla.
• Cono meteo: debbono essere esclusi i temporali. Sereno.
NACT o Nightlight Anomalous Circumscribed Transient (Luce notturna anomala transiente circoscritta) Differisce dalla fenomenologia NAT semplicemente per l’assenza di un alone luminoso e per la forma sferica o ellittica che invece risulta essere più netta e circoscritta e per l’elevata luminosità emanata dalla propria fonte luminosa. Si tratta di oggetti luminosi assai appariscenti della durata inferiore ad 1/10 di secondo, probabilmente di origine plasmoide.
NACT-II o Nightlight Anomalous Circumscribed Transient Type II (Luce notturna anomala transiente circoscritta tipo II). Differisce dalla fenomenologia NACT semplicemente per l’esistenza di un piccolo alone luminoso (rosso) attorno all’oggetto principale, pur mantenendo una forma sferica o ellittica che risulta essere sempre netta e circoscritta e molto luminosa. Si tratta di globi luminosi assai appariscenti della durata inferiore ad 1/10 di secondo, probabilmente di origine plasmoide, emananti una notevole quantità di radiazione infrarossa. Raramente possono apparire come corpi parzialmente occultati da strutture opache.
Da questa prima classificazione ci si rende conto come le recenti teorie con le quali si cercherebbe di spiegare questi fenomeni, tirando in ballo d esempio i “raggi cosmici”, sembrano assai poco probabili, proprio perché l’osservazione di tali raggi, anche se possibile, risulta praticamente molto rara, ciò è dovuto al fatto che la quantità di raggi cosmici che riesce a raggiungere il suolo terrestre è estremamente bassa; come detto: circa 1 raggio cosmico/metro quadro/anno (dati ricavati dall’I.N.F.N. – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e dall’G.S.N.L. - Gran Sasso National Laboratory). Risulterebbe quindi impossibile che una CCTV Camera o una webcam riesca a registrarne decine ogni notte e su una superficie ottica assai inferiore al metro quadrato (solo alcuni mm quadrati). Questo è quello che emerge dalle nostre osservazioni e dai dati scientifici presenti in letteratura.
Dalle osservazioni eseguite principalmente con webcam ad alta risoluzione è stato possibile definire altri tipi di anomalie fino ad oggi non osservate:
ANL o Atypical Night Light (Luce Notturna Atipica). Si tratta di una nuova categoria di fenomeni luminosi anomali osservati nel 2009 dalla nostra equipe che si contraddistingue per l’elevata atipicità delle anomalie osservate rispetto ad oggetti di origine convenzionale. Tali fenomeni sono da considerarsi un’evoluzione delle cosiddette “Luci Notturne”; i motivi sono i seguenti:
• presenza di scie luminose tra due o più globi;
• polimorfismo della formazione;
• elevato numero di casi di avvistamento nell’arco di un anno.
Ad una prima analisi, gli oggetti potrebbero essere messi in relazione con la fenomenologia Hessdalen (HP) ma il numero di avvistamenti sembrano essere decisamente più alti rispetto a quelli ottenuti attraverso il Progetto Hessdalen. Inoltre, sembra che questa nuova tipologia di oggetti non sia rilevabile attraverso CCTV Camere ad alta sensibilità perché dotate di bassa risoluzione.
ANL-II o Atypical Night Light Type II (Luce Notturna Atipica Tipo II). Si tratta di una nuova categoria di fenomeni luminosi anomali osservati tra il 2009 e il 2010 dalla nostra equipe, che si contraddistingue per l’elevata atipicità delle anomalie osservate rispetto ad oggetti di origine convenzionale. Tali fenomeni sono da considerarsi un’evoluzione delle cosiddette “Luci Notturne”; i motivi sono i seguenti:
ANL-III o Atypical Night Light Type III (Luce Notturna Atipica Tipo III). Si tratta di una nuova categoria di fenomeni luminosi anomali osservati nel 2010 dalla nostra equipe che si contraddistingue per l’elevata atipicità delle anomalie osservate rispetto ad oggetti di origine convenzionale. Tali fenomeni sono da considerarsi un’evoluzione delle cosiddette “Luci Notturne”; i motivi sono i seguenti:
LTSO o Luminous Transient Satellite Object: Oggetto Satellitare Luminoso Transitorio. Sono fenomeni di origine sconosciuta, si tratta di una nuova categoria di anomalie luminose coniata a seguito delle osservazioni ed allo studio dei fenomeni di apparente natura satellitare. Gli LTSO sono apparizioni luminose in movimento più o meno lente che percorrono grandi o piccole porzioni della volta celeste che hanno delle caratteristiche sovrapponibili a quelle dei satelliti artificiali se non fosse, ad esempio, per la velocità, per la luminosità o per il fatto che non è possibile ottenere alcun riscontro del passaggio del satellite attraverso software di tracciamento satellitare. Si tratta cioè di oggetti che, da successive indagini, non risultano avere un’origine satellitare in quanto sono dotati di caratteristiche del tutto inconsuete, come l’intensità o la forma della fonte luminosa, la rotta e il moto. Sono difficilmente osservabili con le normali apparecchiature fotografiche ed ottiche. Su questi oggetti non si hanno ancora sufficienti dati scientifici per poter spiegare la loro natura. Sovente questa tipologia di anomalie possono presentare l’emissione di bagliori o “lampi” con frequenza regolare o irregolare, sono normalmente osservabili con strumenti ultrasensibili, ma anche con strumentazioni meno sofisticate, ciò dipende dalla loro magnitudine apparente.
RPG o Regular Pulsing Globe o Globo Pulsante Regolare: si tratta di una scia caratterizzata dalla presenza di segmenti luminosi posti ad una medesima distanza, generati (così sembra) da un globo luminoso in movimento e pulsante (in maniera regolare), con una cadenza ordinata. Tale particolarità, finisce per generare un’unica traccia segmentata, leggermente curva e contraddistinta da segmenti luminosi. Ad una prima analisi il fenomeno sembra poter essere associato ad una Luce Notturna di tipo II (ANL II) ma la traccia luminosa non è perfettamente lineare. Normalmente tale fenomeno ha una durata < ad 1/10 di secondo. Questo tipo di anomalie sembrano possedere una origine naturale, probabilmente di natura elettrica, comportamento che li isola e li diversifica da altri tipi di fenomeni registrati. L’altro aspetto che sembra confermare la natura elettrica di questo fenomeno luminoso è il fatto che, almeno per ora, è stato rilevato con condizioni meteorologiche di cielo coperto da nubi o pioggia, cioè contesti in cui vi è una maggiore attività elettrica atmosferica.
Come già indicato nella descrizione, questa anomalia sembra essere il risultato del passaggio di un piccolo oggetto luminoso pulsante, forse una piccola sfera o un globo luminoso di natura elettrica che è comparso per un istante nel cielo muovendosi velocemente. Il fatto che questo ipotetico oggetto abbia avuto un andamento pulsante è confermato proprio dalle caratteristiche della traccia luminosa rimasta impressa nel fotogramma: una linea luminosa che presenta delle curvature ma che è formata da alcuni piccoli segmenti luminosi, tutti apparentemente della stessa lunghezza e separati da una zona più scura, cioè di luminosità inferiore (< di magnitudine 0). Il colore di queste tracce luminose è molto variabile: contengono tutti i colori dello spettro visibile. Si va, infatti, dal blu al giallo; dal rosso al violetto; dall’arancione al verde; anche se sembra che, mediamente, i colori più frequenti siano quelli tendenti verso il rosso, lo stesso colore che possiede il leggero alone luminoso che in parte ricopre l’anomalia. Secondo le nostre stime si tratta di una leggera emissione nell’infrarosso N.I.R.
Globo sdoppiato non puntiforme: si tratta di una anomalia molto frequente da registrare. Ad un primo esame, questa particolare anomalia potrebbe essere scambiata per un bagliore lineare, ma guardando attentamente si possono invece distinguere due globi o nuclei luminosi. Un evento, quindi, formato da due fonti distinte e separate che si congiungono al centro.
Globo sdoppiato non puntiforme sovrapposto: si tratta di una anomalia non rara, ma neanche troppo frequente che vede la presenza nel cielo di una anomalia corposa e complessa, composta principalmente da due globi a forma di striatura sovrapposti e comunque non disposti in maniera regolare.
Globi in formazione geometrica: si tratta di una anomalia rara che vede la presenza nel cielo di alcuni globi disposti in formazione geometrica abbastanza precisa.
Particelle Repulsive: si tratta di una vasta gamma di anomalie luminose, molto frequenti da osservare caratterizzata da evidenti segni di repulsione percepibili ed osservabili tra le varie particelle luminose che caratterizzano l’anomalia. In questo caso parliamo di particelle dotate di alone e/o scia distribuita in moto radiale e che permette di appurare l’effetto ripulsivo presente tra le varie parti luminose di cui l’apparizione è composta. Possono essere disposte a semicerchio, in maniera lineare, anche molto estese nel cielo. Si tratta di fenomeni assai brevi della durata inferiore ad 1/10 di secondo.
Anomalie dotate di raggi: si tratta di anomalie di varia intensità nelle cui vicinanze sono osservabili dei “raggi” anche di colore diverso. Normalmente tali formazioni luminose sono irregolari e presentano raggi di varia lunghezza, diametro ed intensità, probabilmente di origine infrarossa o ultravioletta.
Globi con scia: si tratta di globi luminosi dotati di una sorta di scia irregolare, somigliante a “fumo” di lunghezza, intensità e dimensioni molto variabili.
Globi con raggio: come per l’anomalia 6, ma questa volta si osservano globi puntiformi e non anomalie irregolari.
Globo dall’apparenza meteorica: si tratta di oggetti molto ampi, rispetto ad altre anomalie. Sono accompagnate da un globo centrare puntiforme e da una scia particolarmente lunga che lo interseca. I globi appaiono per la maggior parte delle registrazioni di colore rosso, mentre all’interno della scia sono visibili altri piccoli globi luminosi meno intensi il cui numero può essere anche di alcune decine di elementi.
Cluster: si tratta di piccolissime anomalie luminose disposte in una piccola porzione di cielo, molto ravvicinate. Spesso all’interno di questi cluster sono presenti i più svariati oggetti: globi con scia, puntiformi, irregolari o regolari e di colori diversi.
Formazione a Grappolo: si tratta di globi luminosi puntiformi posti in formazione a grappolo disposti casualmente. In alcuni casi si può trattare di diverse formazioni raggruppate.
Formazione a Grappolo regolare: si tratta di globi luminosi puntiformi o in movimento, disposti in formazione a grappolo sia in maniera regolare, che irregolare, spesso linearmente o seguendo delle linee geometriche ben precise.
Formazione Nebulosa: si tratta di anomalie che posseggono una consistenza simile ad una nuvolosità più o meno rarefatta o densa con zone più luminose, che comunque posseggono una loro disposizione geometrica, come generata da un qualche tipo di fenomeno atmosferico. Le riprese evidenziano l’esistenza di un’emissione infrarossa o ultravioletta. Normalmente tali apparizioni sono disposte su una linea retta o puntiforme (più concentrate). Si tratta di fenomeni poco intensi e difficilmente osservabili la cui durata è inferiore ad 1/15 di secondo.
Formazione Nebulosa con globo: si tratta di anomalie che rientrano nella classificazione n.13, ma che al loro interno mostrano la presenza di fenomeni luminosi più intensi e di vario colore, veri e propri globi, molto intensi e della durata inferiore ad 1/3 di secondo.
Globi ben strutturati: si tratta di apparizioni fugacissime, molto luminose e che possono avere una certa tridimensionalità. Sono globi singoli che possono apparire più volte in una sola notte anche a poca distanza, mantenendo la loro forma e dimensione.
A tale classificazione si aggiungono tutta una serie di ulteriori anomalie caratterizzate dalla presenza di alterazioni della luminosità del campo inquadrato (bagliori diffusi), in grado di illuminare l’ambiente circostante (alberi, suolo e case), la cui natura non è stato possibile appurare.
Ci sono poi oggetti sferici o fusiformi più scuri, dotati di una propria tridimensionalità e tonalità di grigio ed altri ancora che oggi risultano inclassificabili e di grande interesse essendo veri e propri fenomeni ufologici (O.V.N.I.). I fenomeni maggiormente osservati sono caratterizzati da una comparsa fulminea inferiore al secondo e che quindi compaiono in un unico frame. Le registrazioni effettuate mostrano la presenza di questi oggetti che non possono essere scambiati per comuni ORB (goccioline di acqua), riflessi di luce (luce all’interno dell’obiettivo), velivoli convenzionali, aerostati, palloni sonda, aquiloni, aeromodelli, rumore elettronico, pixel bruciati, e quant’altro. Si tratta di avvenimenti reali, che si mostrano all’occhio attento della strumentazione e che vengono quindi registrati in maniera automatizzata, senza la presenza di personale umano.
Considerando il fatto che ci sono moltissimi fenomeni atmosferici che possono dar luogo a diversi tipi di anomalie luminose, possiamo comunque affermare che non sempre tali fenomeni sono responsabili della formazione dei fenomeni che l’LTPA Observer Project ha avuto modo di registrare, sia per le caratteristiche luminose, che per la tipologia strutturale che questi fenomeni dimostrano di avere. Ovviamente esiste, in alcuni casi, la possibilità che tali registrazioni possano mostrare dei fenomeni di carattere naturale, tra questi, quelli che sembrano i probabili responsabili di tali anomalie sono: I fulmini globulari, i plasmoidi, ovvero plasmi di media o breve durata, cariche elettriche che possono generarsi nell’atmosfera libera, i raggi cosmici che vanno a colpire i sensori delle apparecchiature, fulmini in lontananza e alcuni fenomeni meteorici che possono dar luogo a impronte luminose particolari. Ci sono poi i TLE (Transient Luminous Event) che comprendono ad esempio gli Elve, i Blue Jet, Blue Starters, e non ultimi gli Sprites. Tutti fenomeni luminosi di origine elettrostatica che possono essere osservati con apparecchiature a basso costo.
L’enorme mole di dati reperibili ogni giorno, ci ha comunque permesso di creare una definizione definitiva che riesce a classificare i fenomeni da noi osservati, facilmente riconoscibili da altri tipi di fenomeni atmosferici e da fenomeni naturali:
NAT o Nightlight Anomalous Transient (Luce notturna anomala transiente): Si tratta di una tipologia di fenomeni luminosi osservati nel cielo praticamente solo nelle ore notturne (forse perché in pieno giorno risultano essere “soffocate” dalla luce del Sole) che sembrano non avere caratteristiche in comune con altri eventi luminosi descritti nella classificazione internazionale dei fenomeni luminosi anomali. L’acronimo “NAT” è stato coniato nel Novembre del 2009 dal Gruppo di Ricerca italiano indipendente “LTPA Observer Project”. I fenomeni NAT non possono essere confusi con i TLE (Transient Luminous Events) poiché si verificano anche lontano dai temporali ed inoltre sembrano avere una durata più elevata che comunque è inferiore al secondo. Contrariamente ai TLS (Transient Luminous Spot, fenomeni luminosi di origine satellitare) hanno una durata più breve (< 1 secondo) e una luminosità mediamente meno intensa (solitamente non superano la magnitudine +1) ed inoltre non presentano uno spostamento angolare come quello imputabile ai TLS (visibile attraverso registrazioni ad alta velocità). Anche i fulmini globulari (BL) hanno un comportamento diverso dai NAT: durano almeno 1 secondo ed inoltre è statisticamente molto raro osservarli nel cielo, mentre i NAT possono essere osservati molto più frequentemente: anche 4 o 5 volte in sole 8 ore di registrazione compiuta su una area della volta celeste grande 30° x 25°. Questo fatto rende i NAT dei fenomeni luminosi che non possono essere confusi con i raggi cosmici (CR) che, al contrario, sono in grado di raggiungere il suolo o gli strati più bassi della nostra atmosfera molto difficilmente: circa 1 raggio cosmico/metro quadro/anno (dati ricavati dall’L.N.G.S. - Gran Sasso National Laboratory, e dall’I.N.F.N. – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare). Ricapitolando i NAT hanno le seguenti caratteristiche:
• Luminosità: uguale o inferiore alla magnitudine +1.
• Durata: non maggiore di 0,5 secondi.
• Moto: stazionario.
• Presenza di un alone luminoso: si.
• Forma: globulare.
• Numero: una singola luce per ogni rilevamento; non multipla.
• Cono meteo: debbono essere esclusi i temporali. Sereno.
megaNAT: Mega Nightlight Anomalous Transient (Luce notturna anomala transiente di alta intensità), ossia: NAT con luminosità superiore alla magnitudine +1. Ricapitolando i megaNAT hanno le seguenti caratteristiche:
• Luminosità: minore di magnitudine +1 (più luminoso di un NAT).
• Durata: non maggiore di 0,5 secondi.
• Moto: stazionario.
• Presenza di un alone luminoso: si.
• Forma: globulare.
• Numero: una singola luce per ogni rilevamento; non multipla.
• Cono meteo: debbono essere esclusi i temporali. Sereno.
NACT o Nightlight Anomalous Circumscribed Transient (Luce notturna anomala transiente circoscritta) Differisce dalla fenomenologia NAT semplicemente per l’assenza di un alone luminoso e per la forma sferica o ellittica che invece risulta essere più netta e circoscritta e per l’elevata luminosità emanata dalla propria fonte luminosa. Si tratta di oggetti luminosi assai appariscenti della durata inferiore ad 1/10 di secondo, probabilmente di origine plasmoide.
NACT-II o Nightlight Anomalous Circumscribed Transient Type II (Luce notturna anomala transiente circoscritta tipo II). Differisce dalla fenomenologia NACT semplicemente per l’esistenza di un piccolo alone luminoso (rosso) attorno all’oggetto principale, pur mantenendo una forma sferica o ellittica che risulta essere sempre netta e circoscritta e molto luminosa. Si tratta di globi luminosi assai appariscenti della durata inferiore ad 1/10 di secondo, probabilmente di origine plasmoide, emananti una notevole quantità di radiazione infrarossa. Raramente possono apparire come corpi parzialmente occultati da strutture opache.
Da questa prima classificazione ci si rende conto come le recenti teorie con le quali si cercherebbe di spiegare questi fenomeni, tirando in ballo d esempio i “raggi cosmici”, sembrano assai poco probabili, proprio perché l’osservazione di tali raggi, anche se possibile, risulta praticamente molto rara, ciò è dovuto al fatto che la quantità di raggi cosmici che riesce a raggiungere il suolo terrestre è estremamente bassa; come detto: circa 1 raggio cosmico/metro quadro/anno (dati ricavati dall’I.N.F.N. – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e dall’G.S.N.L. - Gran Sasso National Laboratory). Risulterebbe quindi impossibile che una CCTV Camera o una webcam riesca a registrarne decine ogni notte e su una superficie ottica assai inferiore al metro quadrato (solo alcuni mm quadrati). Questo è quello che emerge dalle nostre osservazioni e dai dati scientifici presenti in letteratura.
Dalle osservazioni eseguite principalmente con webcam ad alta risoluzione è stato possibile definire altri tipi di anomalie fino ad oggi non osservate:
ANL o Atypical Night Light (Luce Notturna Atipica). Si tratta di una nuova categoria di fenomeni luminosi anomali osservati nel 2009 dalla nostra equipe che si contraddistingue per l’elevata atipicità delle anomalie osservate rispetto ad oggetti di origine convenzionale. Tali fenomeni sono da considerarsi un’evoluzione delle cosiddette “Luci Notturne”; i motivi sono i seguenti:
• presenza di scie luminose tra due o più globi;
• polimorfismo della formazione;
• elevato numero di casi di avvistamento nell’arco di un anno.
Ad una prima analisi, gli oggetti potrebbero essere messi in relazione con la fenomenologia Hessdalen (HP) ma il numero di avvistamenti sembrano essere decisamente più alti rispetto a quelli ottenuti attraverso il Progetto Hessdalen. Inoltre, sembra che questa nuova tipologia di oggetti non sia rilevabile attraverso CCTV Camere ad alta sensibilità perché dotate di bassa risoluzione.
ANL-II o Atypical Night Light Type II (Luce Notturna Atipica Tipo II). Si tratta di una nuova categoria di fenomeni luminosi anomali osservati tra il 2009 e il 2010 dalla nostra equipe, che si contraddistingue per l’elevata atipicità delle anomalie osservate rispetto ad oggetti di origine convenzionale. Tali fenomeni sono da considerarsi un’evoluzione delle cosiddette “Luci Notturne”; i motivi sono i seguenti:
- presenza di un globo luminoso situato in corrispondenza del centro dell’anomalia;
- presenza di una coda di riflessione lineare, non meglio identificabile, formata da più globi luminosi disposti in linea retta, verticale;
pochi casi riscontrabili durante il corso dell’anno, in media da 1 a 3; - elevata luminosità del globo centrale e dell’intera formazione luminosa.
- levato dimorfismo rispetto alle altre anomalie atipiche osservabili durante l’anno;
- durata: non superiore a 0,1 secondi.
ANL-III o Atypical Night Light Type III (Luce Notturna Atipica Tipo III). Si tratta di una nuova categoria di fenomeni luminosi anomali osservati nel 2010 dalla nostra equipe che si contraddistingue per l’elevata atipicità delle anomalie osservate rispetto ad oggetti di origine convenzionale. Tali fenomeni sono da considerarsi un’evoluzione delle cosiddette “Luci Notturne”; i motivi sono i seguenti:
- presenza di evidenti segni di repulsione tra i vari elementi luminosi presenti (globi);
- presenza di scie e/o aloni luminosi che accompagnano le particelle e che sono disposte in maniera tale da evidenziare segni di repulsione (forse magnetica od elettrica) tra i vari corpuscoli luminosi presenti nella registrazione;
- numero minimo di particelle coinvolte: 2;
- elevata luminosità delle anomalie stesse;
- elevato numero di osservazioni durante l’arco dell’anno. Tale caratteristica rende tali formazioni luminose, oggetti assai comuni nelle riprese di questo tipo;
- disposizione spaziale a semicerchio o radiale, anche molto estese sulla volta celeste;
- durata: non superiore a 0,1 secondi.
LTSO o Luminous Transient Satellite Object: Oggetto Satellitare Luminoso Transitorio. Sono fenomeni di origine sconosciuta, si tratta di una nuova categoria di anomalie luminose coniata a seguito delle osservazioni ed allo studio dei fenomeni di apparente natura satellitare. Gli LTSO sono apparizioni luminose in movimento più o meno lente che percorrono grandi o piccole porzioni della volta celeste che hanno delle caratteristiche sovrapponibili a quelle dei satelliti artificiali se non fosse, ad esempio, per la velocità, per la luminosità o per il fatto che non è possibile ottenere alcun riscontro del passaggio del satellite attraverso software di tracciamento satellitare. Si tratta cioè di oggetti che, da successive indagini, non risultano avere un’origine satellitare in quanto sono dotati di caratteristiche del tutto inconsuete, come l’intensità o la forma della fonte luminosa, la rotta e il moto. Sono difficilmente osservabili con le normali apparecchiature fotografiche ed ottiche. Su questi oggetti non si hanno ancora sufficienti dati scientifici per poter spiegare la loro natura. Sovente questa tipologia di anomalie possono presentare l’emissione di bagliori o “lampi” con frequenza regolare o irregolare, sono normalmente osservabili con strumenti ultrasensibili, ma anche con strumentazioni meno sofisticate, ciò dipende dalla loro magnitudine apparente.
RPG o Regular Pulsing Globe o Globo Pulsante Regolare: si tratta di una scia caratterizzata dalla presenza di segmenti luminosi posti ad una medesima distanza, generati (così sembra) da un globo luminoso in movimento e pulsante (in maniera regolare), con una cadenza ordinata. Tale particolarità, finisce per generare un’unica traccia segmentata, leggermente curva e contraddistinta da segmenti luminosi. Ad una prima analisi il fenomeno sembra poter essere associato ad una Luce Notturna di tipo II (ANL II) ma la traccia luminosa non è perfettamente lineare. Normalmente tale fenomeno ha una durata < ad 1/10 di secondo. Questo tipo di anomalie sembrano possedere una origine naturale, probabilmente di natura elettrica, comportamento che li isola e li diversifica da altri tipi di fenomeni registrati. L’altro aspetto che sembra confermare la natura elettrica di questo fenomeno luminoso è il fatto che, almeno per ora, è stato rilevato con condizioni meteorologiche di cielo coperto da nubi o pioggia, cioè contesti in cui vi è una maggiore attività elettrica atmosferica.
Come già indicato nella descrizione, questa anomalia sembra essere il risultato del passaggio di un piccolo oggetto luminoso pulsante, forse una piccola sfera o un globo luminoso di natura elettrica che è comparso per un istante nel cielo muovendosi velocemente. Il fatto che questo ipotetico oggetto abbia avuto un andamento pulsante è confermato proprio dalle caratteristiche della traccia luminosa rimasta impressa nel fotogramma: una linea luminosa che presenta delle curvature ma che è formata da alcuni piccoli segmenti luminosi, tutti apparentemente della stessa lunghezza e separati da una zona più scura, cioè di luminosità inferiore (< di magnitudine 0). Il colore di queste tracce luminose è molto variabile: contengono tutti i colori dello spettro visibile. Si va, infatti, dal blu al giallo; dal rosso al violetto; dall’arancione al verde; anche se sembra che, mediamente, i colori più frequenti siano quelli tendenti verso il rosso, lo stesso colore che possiede il leggero alone luminoso che in parte ricopre l’anomalia. Secondo le nostre stime si tratta di una leggera emissione nell’infrarosso N.I.R.
Fenomeni U.F.O.: Si tratta di una fenomenologia di apparizioni che non corrispondono ad alcuna classificazione nota, e si comportano in maniera del tutto aberrante per le leggi della fisica moderna. In questo acronimo troviamo fenomeni immobili nel cielo, come in movimento, fenomeni che appaiono e scompaiono senza alcun preavviso ma che comunque possiedono un comportamento davvero inspiegabile e dalle caratteristiche più diverse (sia cromatiche, strutturali che comportamentali).
Interviste realizzate all'LTPA Observer Project
Classificazione Internazionale
LTPA
Gli LTPA comprendono numerose manifestazioni luminose atmosferiche di breve durata. Ne fanno parte gli UAP (Unidentified Aerial Phenomena) cui spesso sono stati compresi anche i fenomeni U.F.O. Si tratta di eventi atmosferici studiati dalla comunità scientifica internazionale, alcuni dei quali hanno ormai una spiegazione nota, mentre su altri bisognerà lavorare ancora molto per riuscire a comprenderne la genesi. Eccone i principali:
AB = Aurora Boreali: Le aurore boreali (ma è più corretto chiamarle aurore polari, visto che si manifestano allo stesso modo nelle regioni australi) sono dei fenomeni luminosi multicolori, spesso verdastri, altre volte rossastri, che si manifestano anche per molte ore di seguito come “strisce” o “tendoni” o “colonne” che possono coprire anche una notevole proporzione di un quadrante celeste. Sono più frequenti nei mesi di Settembre e Ottobre ed in quelli di Marzo ed Aprile. Il loro meccanismo fisico è ormai chiaro: esse sono prodotte dalle collisioni che, a quote superiori agli 80 km, avvengono fra particelle cariche (elettroni, protoni e particelle pesanti) provenienti dalla magnetosfera con atomi e molecole nell’alta atmosfera. L’interazione fra queste componenti è all’origine ed anche manifestazione di interazioni tanto complesse quanto potenti.
AE = Atmospheric Electricity: Lo studio delle manifestazioni dell’elettricità atmosferica riveste carattere prettamente multidisciplinare. Esso consiste nell’analisi delle variazioni che in specie il ciclo circadiano induce nella rete elettromagnetica che avvolge il nostro pianeta. La superficie della Terra, l’atmosfera e la ionosfera nel loro insieme formano il circuito elettrico atmosferico globale. Lo studio delle manifestazioni cerauniche – ossia dei fulmini – costituisce l’aspetto più noto delle ricerche sull’elettricità atmosferica.
EF = Electrophonics: Per “suoni elettrofonici” s’intendono quei fenomeni che tramite alcuni oggetti dalle specifiche proprietà provocano una conversione diretta di onde elettromagnetiche delle gamme ELF e VLF in onde sonore. In particolare, in geofisica con questo fenomeno si cerca di dare una spiegazione a certe anomalie che si manifestano durante rientri meteorici vistosi (bolidi) o nelle aurore boreali. Numerose testimonianze riferiscono la percezione di strani suoni (borbottii, scoppi e fischi) nell'osservazione dei due tipi di fenomeni. Il fatto che un bolide generi suoni non presenta particolari difficoltà esplicative: entrando nell'atmosfera il corpo incontra strati d'aria sempre più densi che oltre a renderlo incandescente generano onde acustiche. Il problema scientifico sta nella percezione contemporanea di luce e di suoni e non, come di solito accade, con il necessario sfalsamento temporale dovuto alla diversa velocità di propagazione. I suoni elettrofonici delle aurore boreali si presentano ancora più anomali. Le aurore, infatti, sono dovute ad interazioni fra campo magnetico terrestre e vento solare. In linea generale non dovrebbero dunque generare suoni.
GP = Gorgons phenomena: Il nome gorgons (un equivalente più chiaro è quello di “luci vulcaniche”) è stato adottato nel 1993 dal geologo Egon Bach per denominare una serie di fenomeni luminosi, a sua dire di tipo plasmatico, che si produrrebbero con l’attività dei vulcani, specie in vista del parossismo eruttivo. Per estensione, i GP, definiscono tutte quelle manifestazioni (sfere luminose, anelli, corpi opachi) che sono stati talvolta descritti intorno a vulcani attivi. In Italia esempi di questo tipo si ebbero durante i cicli di attività del Vesuvio del 1906 e del 1944.
HP = Hessdalen phenomena: Si tratta di fenomeni luminosi ma anche di corpi strutturati che sono osservati nella valle di Hessdalen, situata nella Norvegia centrale, almeno dal Dicembre 1981 (ma secondo alcuni avvistamenti casuali in zona potrebbero risalire addirittura alla fine del XIX secolo). Gli HP costituiscono uno snodo cruciale per lo studio degli LTPA soprattutto perché in quella remota località dell’Europa settentrionale, la Norvegia, per una serie di circostanze è stato possibile svolgere una serie di ricerche sistematiche che hanno fatto uso di una vasta gamma di strumentazioni e di tecnologie volte a registrare i fenomeni ed a rilevare una serie di parametri fisici sempre più vasta. Ampio, ma ancora insufficiente, è il coinvolgimento di astrofisici, fisici ed ingegneri elettronici all’interno dello studio di tale fenomenologia. Lo studioso Bjørn Hauge ritiene che gli studi condotti dal 1998 avrebbero chiuso il problema dell’esistenza del fenomeno. A suo avviso esso sarebbe reale, si tratterebbe di un qualcosa che si libra in aria le cui caratteristiche lo renderebbero “unico”. Certo, nel corso delle missioni erano state realizzate interessanti riprese video e fotografiche, ma non occorre dimenticare che il fenomeno si è rivelato più elusivo di quanto non si pensasse. Irradierebbe energia, ma ancora non ci sono tracce elettromagnetiche di un certo rilievo.
IF = Ignes fatui: I fuochi fatui sono stati dei fenomeni popolarissimi nella letteratura scientifica e nella cultura generale del periodo che va dagli inizi del XVII secolo ed i primi decenni del XX. Descritti in genere come “fiammelle” o “deboli luci” in movimento ondivago vicino al terreno, erano associati a storie di fantasmi, a zone acquitrinose o a luoghi in cui era un’intensa decomposizione di materia organica (ad esempio nei cimiteri). Con il sorgere della chimica moderna, nel XVIII secolo, emerse un’interpretazione standard che li legava alla combustione spontanea della fosfina derivante dal decadimento di materiale organico presente in alcuni tipi di terreno a contatto con l’idrogeno dell’atmosfera. In realtà, le loro cause sono rimaste sempre oggetto di discussione. I fuochi fatui si manifestano in modo difficilmente compatibile con altri tipi di fenomeni naturali. Assieme alle Earth Lights (denominati in modo diverso a seconda delle culture locali nella letteratura anglosassone) erano spesso noti come will-o’-wisps. I loro caratteri li rendono indistinguibili dalle più sorprendenti e controverse Earth lights.
IL = Ignes lambentes: Si tratta delle “fiamme lambenti”. Esse sono state collocate dalla scienza, ormai da diversi secoli, all’interno delle cosiddette “credenze popolari” poiché derivano da concezioni scientifiche pre-moderne ancora connesse alle idee aristoteliche della fisica mescolate a convinzioni di tipo religioso. Sino al XIX secolo, tuttavia, non sono mancati resoconti relativi allo sprigionarsi di fiamme o di luminosità dal corpo dei morenti o dai cadaveri. Per la rilevanza che questi resoconti hanno avuto nella formazione delle interpretazioni standard del fenomeno dei fuochi fatui, essi rivestono tuttora un certo interesse alla luce dei meccanismi per la produzione di emissioni luminose oggi note alla scienza e talora non del tutto chiariti in dettaglio. In una certa misura, le “fiamme lambenti” probabilmente costituirono un’indebita assimilazione all’ancora più controverso fenomeno delle SHC (Spontaneous Human Combustion), presunti fenomeni di autocombustione del corpo umano sui quali esiste un certo numero di resoconti ma che le discipline scientifiche nel loro insieme considerano privo di fondamento.
LLP = Long-lived plasmas: La possibilità che in natura e nell’atmosfera terrestre si possano manifestare plasmi di lunga durata, come i fisici riescono oggi a dimostrare in laboratorio e come sappiamo avvenire nella fisica stellare, costituisce una delle frontiere della ricerca in cui sono in particolare impegnati parecchi scienziati russi. Le condizioni in cui plasmi naturali riuscirebbero a rimanere stabili per diverso tempo potrebbe aprire la strada all’interpretazione di certe osservazioni di presunti LTPA. Ad ogni modo, il grado di possibile anomalia scientifica di questi eventi è potenzialmente assai elevato.
MPL = Mountain peaks luminosity: Le MPL (luminosità delle cime montane) sono quei fenomeni probabilmente riconducibili a scariche di elettricità terrestre di dimensioni particolarmente grandi ritenute la possibile spiegazione di quel complesso fenomeno luminoso che in più parti del mondo è stato osservato sui picchi e pendii di numerose montagne. Le MPL possono manifestarsi anche sottoforma di raggi, lampi e bagliori intensi e diffusi o addirittura in “strisce ondulate di luce”. Il colore più ricorrente sembra essere il bianco-giallastro ed in certi casi sono stati osservati per diverse ore consecutive. Se ne hanno descrizioni testimoniali dettagliate in specie dalle isole Svalbard, nelle Alpi svizzere e da varie parti delle Ande (Cile, Perù e Bolivia); ma anche dal Messico e dalle Isole Azzorre. Lo studioso americano di fenomeni anomali William R. Corliss, ha fatto notare che vi sono comunque diverse difficoltà nella spiegazione offerta (grandi scariche di elettricità terrestre) dalla comunità scientifica. Appaiono infatti insolite le particolari dimensioni dei fenomeni osservati, il loro frequente manifestarsi in connessione con scosse di terremoto - fatto che in certe occasioni le accomuna alle luci sismiche (EQL) - la ricorrente caratteristica della periodicità dei lampi e la loro somiglianza con le aurore polari.
NL = Nocturnal Light Phenomena o Fenomeno delle Luci Notturne: Si tratta di fenomeni luminosi osservati per la prima volta nella zona di Yakama Indian Reservation, una riserva naturale che si trova negli Stati Uniti d’America, ad Est delle Cascade Mountains, situate a Sud di Washington. Dal 1972 ad oggi, molti testimoni hanno osservato le NL, tra questi ci sono Agenti di Polizia e Vigili del Fuoco. In alcune occasioni questi testimoni si sono avvicinati moltissimo a queste anomalie, riferendo notevoli dettagli e producendo, a volte, anche documenti fotografici. Ancora oggi la comunità scientifica non è riuscita a spiegare la natura di questo tipo di fenomeno, che tra le altre cose si verifica anche in altre parti del mondo (compresa l’Italia). Si tratta di luci singole o multiple, spesso disposte in formazione (soprattutto a coppie e a triplette o senza seguire uno schema ben preciso) che non sono causate da nessuna fonte luminosa artificiale e da nessun velivolo conosciuto. Tra il 1972 e il 1977, oltre il 72% delle testimonianze che hanno riguardato questo fenomeno risultarono essere degli U.F.O.Gli avvistamenti di NL si verificano soprattutto tra le 21:00 e la mezzanotte, mentre un altro picco sembra verificarsi nelle prime ore del mattino, tra le 04:00 e le 06:00. Il colore delle luci osservate varia dal blu, al bianco, al rosso/arancio, oppure colori opachi. È stato osservato anche un fenomeno di sfarfallio delle NL, simile ad un lampeggiamento, oppure scomparse seguite da una ricomparsa. Le dimensioni sembrano variare da i 40 cm ai 10 metri. Possono apparire amorfe. Sferiche, ellissoidali, o sigari formi. Possono inoltre apparire unite da parti solide di colore scuro, disposte a forma di triangolo o a sigaro (cilindro). Sono state spesso osservate nel cielo vicino al suolo o sotto la cima delle montagne. Le testimonianze parlano di lenti movimenti e di dissolvenze, mentre sono state descritte anche apparizioni fulminee o volo stazionario nel cielo anche per lunghi periodi, cambiando a volte anche la loro posizione istantaneamente. Una loro caratteristica peculiare sembra essere la ripetitività delle apparizioni, e la possibilità di apparire a grappoli. La Maggior parte delle testimonianze proviene dagli Stati Uniti d’America (compreso il Mare di Bering), dal Canada, dall’Europa, dal Sud America (Bolivia, Paraguay, Argentina, Brasile, Cile), Australia, Nuova Zelanda, Cina, Sudafrica, e dal Madagascar ed attualmente anche in Italia attraverso il progetto di ricerca “LTPA Observer Project”.
NLC = Noctilucent clouds: Riconosciute dalla scienza dal 1885, le nubi nottilucenti (dette anche nubi mesosferiche polari) sono dei fenomeni luminosi dall’aspetto nubiforme che si possono osservare al tramonto o durante notti con la luna nel cielo, in genere a latitudini poste tra i 50° ed i 70° Nord e Sud ma capita anche di poterle osservare attorno ai 40° di latitudine ed anche meno. Si tratta di fenomeni che in genere si sviluppano fra i 75 e gli 85 km di quota ed diventano visibili solo in presenza di luce solare o lunare: cioè quando il Sole, che si trova da poco sotto all’orizzonte, le illumina lasciando in ombra la parte più bassa dell’atmosfera. Ancora non si conoscono alla perfezione i meccanismi che portalo alla formazione queste nubi poiché si trovano ad una quota troppo elevata sia per gli aerei che per i palloni sonda ma troppo bassa per i satelliti artificiali. Tra i 75 e gli 85 km di quota l’aria è così rarefatta che è davvero difficile concepire la possibilità che possano prodursi delle formazioni nuvolose.
BOL = Ball Of Light: Palle di Luce. Sono fenomeni luminosi caratterizzati da vere e proprie sfere o palle luminose in movimento nella bassa atmosfera, di solito vicinissime al terreno. Dimostrano di avere un comportamento estremamente peculiare, del tutto simile ad oggetti dotati di propulsione. Esse si muovono vicino al terreno, ad esempio sui Crop Circles (pittogrammi) come di sovente vengono osservati da molti studiosi del fenomeno. Questi oggetti luminosi sono stati osservati anche dallo spazio durante le missioni spaziali NASA “STS” direttamente dagli astronauti a bordo delle capsule spaziali mentre si trovavano a ridosso dell’atmosfera terrestre. Possono avvicinarsi anche considerevolmente a persone o cose. Sono caratterizzate da una emissione luminosa bianca, spesse volte pulsante. Sono in grado di stazionare in volo, accelerare per poi arrestarsi e ripartire anche in direzione contraria. Si tratta di un fenomeno ancora del tutto ignoto alla scienza che merita uno studio molto approfondito, più di quanto ne abbia goduto in questi anni. Gli scienziati sono propensi a ritenere che possa trattarsi di un fenomeno naturale. Noi pensiamo che di un fenomeno naturale non è in grado di presentarsi al suolo come nello spazio, soprattutto perché queste luci, come abbiamo detto, sembrano muoversi con cognizione di causa: si avvicinano agli oggetti, rallentato, stazionano, poi ripartono lentamente cambiando direzione, poi tornano a stazionare …ripartono e alla fine schizzano via. Le BOL sono solitamente accompagnate da decine se non centinaia di altre BOL quando si trovano nello spazio accanto allo Shuttle.
SEF = Saint Elmo’s fires: Per Fuochi di Sant’Elmo s’intende quei fenomeni noti sin dall’antichità classica per i quali oggi la definizione scientifica più corretta è quella di “scariche a corona”. Si tratta di una particolare scarica elettrica che si può verificare negli oggetti quando intorno ad essi, per qualche motivo, aumenti l’intensità del campo elettrico (e in particolare della tensione specifica) sino a superare un certo valore critico. In altri termini, una scarica a corona è il processo in cui una corrente elettrica si sviluppa in un fluido neutro come l’aria a partire da un elettrodo ad alto gradiente di potenziale ionizzando l’aria circostante sino a creare un plasma intorno all’elettrodo stesso. La scarica luminosa che si genera può anche emettere suoni udibili (sibili, crepitii) e in genere produce un forte odore di ozono. Quando i conduttori di forma cilindrica sono sottoposti ad una differenza di potenziale molto forte da far crescere ancora la regione ionizzata, si creerà un circuito conduttore completo ed allora la carica elettrica indurrà cariche anche nelle strutture più elevate e sottili. Il risultato sarà una luminosità circolare intorno ad essi. L’effetto corona è considerato la causa dei fuochi di Sant’Elmo, di solito descritti di forma ovale, immobili, di dimensioni compresi fra i 10 ed i 40 cm e di colore bianco o azzurro o purpureo. In termini più generali, dunque, essi sono dei plasmi atmosferici, ossia un insieme di cariche positive e negative che formano una distribuzione neutra di materia. Anche certe scariche elettriche atmosferiche silenziose dovrebbero essere scariche a corona di aspetto particolare. Si deve aggiungere che in tempi recenti alcuni fisici russi hanno sviluppato una teoria elettrodinamica che accomuna sia i fuochi di Sant’Elmo sia i BL. Oggi largamente spiegati, i SEF presentano però grande interesse per gli studiosi degli LTPA.
SL = Speleolights: Le “Luci speleologiche” sono dei fenomeni luminosi le cui descrizioni sono per molti versi sono assimilabili a quelle dei fuochi fatui (IF) o alle Earth Lights (EL) o, ancora, alle rocce a luminosità aumentata (ELR), ma sono caratterizzate dal fatto di manifestarsi in ambiente speleologico nel senso più ampio del termine, ossia in cavità, nei cunicoli e nelle aperture sotterranee di origine naturale. Sono di particolare rilievo per le scienze della terra e ad esse può essere assimilato l’ancora più specifico fenomeno delle “luci da frana” descritte solo in qualche rara occasione e che sarebbero manifestazioni luminose constatate in occasione di movimenti di terreno naturali od artificiali.
SOL = Sonoluminescence. La sonoluminescenza è un fenomeno di luminescenza prodotto da onde sonore ad alta frequenza o da emissioni fononiche in reticoli cristallini. Si manifesta tipicamente come successione di brevi lampi di luce, ad esempio nelle bolle di liquidi che implodono se eccitate da suoni a certe lunghezze d'onda. Il meccanismo di questo fenomeno non è chiaro. I modelli proposti variano da quello del punto caldo (hotspot) a quello della radiazione di frenamento (bremsstrahlung), a quello della radiazione indotta da collisione, fino ai fuochi di Sant'Elmo, all'effetto tunnel nei protoni, alla triboluminescenza, ai flussi elettrodinamici, ecc. La sonoluminescenza è stata chiamata in causa per il fenomeno delle cosiddette “ruote luminose sottomarine”, circa le quali esistono osservazioni da diversi secoli e che paiono concentrarsi in alcuni bracci di mare di certe regioni tropicali.
SP = Sismic precursors: I precursori sismici non sono fenomeni luminosi. Si tratta di una vasta categoria di manifestazioni (nubi sismiche, nebbie sismiche, anomalie della radiopropagazione, anomalie del radon nella ionosfera, anomalie climatiche come il cosiddetto “tempo da terremoto”, comportamento anomalo del comportamento animale, anomalie del geomagnetismo, emissioni elettromagnetiche a bassissima frequenza) che precederebbero gli sciami sismici e delle quali si discute la potenziale utilità quali strumenti previsionali per i terremoti. Del tutto rifiutati dalla comunità scientifica sino a qualche decennio fa, l’attenzione per essi sta crescendo ad un ritmo assai rapido. I precursori sismici assumono particolare rilievo per chi si occupa di LTPA perché essi sono probabilmente epifenomeni di dinamiche energetiche assai più vaste di cui le manifestazioni luminose in varie parti dell’atmosfera potrebbero essere la parte più macroscopica.
TGF = Terrestrial Gammaray Flash: I TGF appaiono come una sorta di flash luminoso, osservabile durante imponenti tempeste meteorologiche, durante l quali si generano valanghe di elettroni che, deflesse dalle molecole dell’aria, cominciano a emettere raggi “Ɣ”. Alcuni raggi gamma possono rompere i nuclei degli atomi, generando coppie di elettroni e positroni: è il momento in cui si scatenano materia e antimateria. I lampi di antimateria schizzano oltre l’atmosfera, raggiungendo lo spazio: anche a più di 500km d’altezza. Veri e propri flash di antimateria che si generano dalla nostra atmosfera e si proiettano verso il cielo con un ciclo di ben 500 flash ogni giorno.
TLE = Transient Luminous Events: I TLE sono una famiglia di fenomeni elettrici ionosferici dalla vita breve o brevissima la cui esistenza, pur se testimoniata da precedenti osservazioni casuali, è stata riconosciuta dalla scienza a partire dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso. Essi presentano profili d’incertezza ancora assai vasti e, soprattutto, la loro tipologia continua a crescere in modo sorprendente. Si tratta di un prodotto dell’elettricità generata nell’atmosfera dall’attività temporalesca. Se ne conoscono ormai almeno dodici tipi diversi, ognuno con proprie caratteristiche strutturali per dimensioni, colori ed aspetto, durate e meccanismi generativi. Non tutti sono osservabili nel campo del visibile. Si tratta dei Blue Jets, quelli che si manifestano a quote più basse (iniziano a 15 km da terra), dei Red Sprites, i Blue Starters, degli Elves, degli Sprite Haloes, i Trolls (di recente osservazione, assomigliano ai blue jet, ma sono di colore rosso, si estendono verso il basso sulle cime delle nubi), gli Gnomes (piccoli flash bluastri sulle cime delle nubi), i Pixies (flash di luce della durata inferiore ai 16 millisecondi: scaturiscono al di sopra degli gnomes, sulle nubi), i Blue Jets Giganti, i Tiger, gli Sprite Thunder. Essi hanno dimostrato che lo studio delle manifestazioni elettromagnetiche dell’atmosfera riserva ancora grandi sorprese alla ricerca. Si tratta di un ambito di studio ancora in fase di espansione che deve essere seguito con la massima attenzione dagli studiosi di LTPA. Ci sono poi altri fenomeni di origine atmosferica, ma più frequenti e ben conosciuti dei primi, eccone alcuni esempi: Beaded Lightning: chiamati anche “catena di fulmini a perla”. Alcuni segmenti delle zone di aria ionizzate dal fulmine sembrano formare delle zone più luminose se viste sotto un angolo particolare e danno l’impressione che una serie di fulmini di forma sferica siano uniti tra di loro. Gigantic Jet: si tratta di una scarica che va verso l’alto delle nubi, un vera e propria scintilla gigantesca. Spider: sono scariche che si propagano ad una velocità di oltre 100 chilometri al secondo raggiungendo notevoli distanze, si possono muovere lateralmente attraverso strati orizzontali. All’interno delle nubi dense possono dare l’impressione che ci siano degli oggetti luminosi in rapido movimento, illuminando l’interno delle nubi stesse, ma è comunque un fenomeno assai conosciuto ed osservato che non crea certo allarmismi. Bolt From The Blue: getti di fulmini giganti che possono uscire lateralmente dalle nubi percorrendo molti chilometri, fino ad uscire del tutto dalla zona temporalesca in una parte in cui il cielo è completamente sereno; è quello che comunemente viene chiamato “Fulmine a ciel sereno”: a volte si può osservare solo l’intenso flash generato dalla scarica senza osservare il fulmine.
TLP = Transient Lunar Phenomena: I TLP, o Fenomeni lunari transienti, sono degli eventi di durata medio-breve/alta (da alcuni secondi sino ad alcune ore) che si caratterizzano come variazioni di luminosità di zone più o meno piccole della superficie lunare. Le osservazioni si riferiscono ad aree di estensione variabile da alcuni sino a diverse centinaia di km. In genere sono descritti come aumenti della luminosità generale di una porzione della superficie lunare, ma qualche volta pure come diminuzioni di essa o come cambiamenti del tipico colore cinereo in rosso o in violetto. Altre osservazioni parlano di “nebbie”, di “formazioni nuvolose” o di “eruzioni vulcaniche”. Ci sono pure osservazioni di TLP in apparente movimento. Sono stati assimilati ad impatti meteorici, a luci sismiche, a riflessi ed a difetti di ogni genere delle ottiche dei telescopi, etc. È evidente che i TLP non sono fenomeni che hanno luogo nella nostra atmosfera, ma essi manifestano con ogni evidenza profili di grande rilievo pure per i nostri obbiettivi di ricerca.
TLS = Transient Luminous Spot: I TLS, o Spot Luminosi Transitori, sono punti luminosi osservabili in quasi tutte le latitudini generalmente nel corso della notte. Possono apparire come singoli eventi, o in serie in un limitato intervallo di tempo. La luminosità, espressa in forma di magnitudine apparente, varia da -5 a +2, ed è tipicamente generata dall'orientamento dei pannelli solari dei satelliti verso una nuova posizione o per effetto della riflessione della luce solare su particolari metallici della struttura. Possono essere generati anche per effetto del cambiamento di posizione e quindi per nuovo assetto del satellite (effetto giroscopico). Sono quindi di origine artificiale e possono essere predetti conoscendo le posizioni orbitali dei satelliti, per la zona d'osservazione.
TST = Tectonic strain theory: La TST (Teoria della tensione tettonica) è frutto del lavoro di un neuropsicologo canadese, Michael Persinger. Si tratta di una complessa, originale e discussa sintesi di neurofisiologia, psicologia degli stati alterati di coscienza, geofisica e metodi di statistica descrittiva ed inferenziale, che negli anni più recenti è approdata a vari tentativi di verifica di laboratorio di quanto previsto ed a qualche tentativo di replica da parte di studiosi terzi. Persinger inizialmente ha elaborato una teoria secondo la quale certe osservazioni di fenomeni atmosferici luminosi in specie assimilabili ai BL, alle EQL ed alle Earth lights erano legati gli epicentri dei terremoti, in un’interazione fra attività solare e processi endogeologici, visto quale vero e proprio “motore” per questo tipo di eventi. In particolare Persinger, dapprima, suppose che si potesse teorizzare una forma di effetto piezoelettrico. Nel tempo, però, Persinger introdusse nella TST nuovi meccanismi causali, affiancando alla piezoelettricità le emissioni di radon e di altri gas dai componenti di certi terreni e la chemioluminescenza. Un problema di notevole rilievo è rappresentato dal fatto che i processi ipotizzati da Persinger comporterebbero l’esistenza di meccanismi causali capaci di estendersi nel tempo e nello spazio sino a periodi ed a distanze assai notevoli rispetto all’esplodere della serie sismica. Dai primi anni ’80 John Derr, un eminente geologo statunitense che si era occupato a lungo delle EQL, le “luci sismiche”, insieme a Persinger si è dedicato a raffinare in modo assai importante la TST, il cui status scientifico rimane tuttavia assai controverso.
UP = Unconventional plasmas: In fisica dei plasmi, l’attenzione per i plasmi non convenzionali si sta diffondendo sempre di più in specie fra coloro che si occupano di BL e di altri LTPA che si collocano ai margini delle conoscenze scientifiche. I plasmi non-neutri, quelli di polvere, i plasmi di fullerene, i plasmi elettro-positronici, i plasmi ultradensi, la MAD (Magneto-acoustic Dynamics), la EHD (Electro-hydro-dynamics), la GED (Gravito-electrodynamics), gli studi sulla regione dello spazio fra Terra e Luna nota come strato di plasma, quelli sui quadripoli nell’ambito dell’elettromagnetismo, sulle velocità critiche di ionizzazione e così via, rappresentano ambiti ultraspecialistici da seguire con la massima attenzione.
BL = Ball lighting: I BL (Fulmini globulari) costituiscono ormai una delle classi di Fenomeni Luminosi Transitori presenti nell’Atmosfera (LTPA) accettati e riconosciuti dalla scienza. Malgrado ciò, la controversia sulla loro natura – ed ancora, a volte, addirittura sulla loro stessa esistenza – sui meccanismi che li generano e sui loro stessi confini fenomenologici rimane aperta e dibattuta. Individuata quale categoria di fenomeni atmosferici a partire, più o meno, dal 1840 si è potuto ormai produrre un numero di pubblicazioni scientifiche a riguardo che si aggira sulle parecchie migliaia, con un incremento esponenziale dalla seconda metà degli anni ’80 del secolo scorso. In genere hanno forma sferica, ma in rare occasioni anche più complesse. I BL sono luminosi, si muovono in maniera generalmente assai lenta vicino al suolo, seguono conduttori o possono anche penetrare corpi solidi senza lasciare il minimo segno. Sono stati segnalati anche da piloti in volo e frequentemente sono stati anche osservati all’interno di edifici o di velivoli. Molto spesso sono associati ai lampi lineari o a condizioni temporalesche con alta umidità atmosferica, ma esistono moltissimi casi in cui i BL sono stati osservati in condizioni di tempo ottimo. Sono assai più frequenti nei mesi estivi e possono avere dimensioni da pochissimi centimetri di diametro sino ad alcuni metri (BL “giganti”) e durare da pochi secondi ad alcuni minuti, con casi estremi di vita assai maggiore. Rarissimi i casi in cui i BL avrebbero prodotto danni fisici a persone o ad animali. In genere si dissolvono in modo silenzioso, ma a volte esplodono rumorosamente o si estinguono in modo graduale. I BL costituiscono probabilmente una delle sfide principali per la fisica atmosferica contemporanea. Collocati più spesso nell’ambito della fisica dei plasmi, la controversia sulle loro origini e sulla loro importanza per la fisica rimane aperta. Per la notevole difformità e peculiarità delle loro manifestazioni, i fulmini globulari potrebbero essere la chiave di volta per la comprensione di vari generi di Fenomeni Luminosi Transitori presenti nell’Atmosfera (LTPA), ad esempio per almeno alcune luci sismiche e per le Earth lights.
EL = Earth lights: Le Earth Lights (“luci telluriche”, altrimenti definibili come “luci terrestri”) rappresentano forse la classe di fenomeni più sorprendenti e controversi dell’intera gamma degli LTPA. Almeno dagli inizi del XVII secolo, in parti del mondo lontane fra loro ed in quadri culturali diversi, spesso secondo un ritmo “ad ondata”, sono riferite le osservazioni di fenomeni luminosi spesso di forma sferica, di dimensioni variabili da pochi centimetri a qualche metro, spesso di forma sferica ma anche di aspetto più insolito, che si muovono a poca distanza dal terreno, in particolare sulle creste di colline, sulle pendici di monti, lungo fiumi e torrenti, intorno ad edifici di culto o a cimiteri. In genere – ma non sempre – questa fenomenologia è fatta di osservazioni non di corpi strutturati ma di luci dall’aspetto gassoso o simili a “luci di lanterne”, di “fari elettrici”, di “lampi al magnesio”, di “strani bagliori” o di “fiammelle”, tanto che le manifestazioni delle EL e la loro storia spesso è indistinguibile da quella dei fuochi fatui e di altri fenomeni descritti in questo articolo. In buona parte dei casi, queste manifestazioni si ripetono per periodi lunghissimi in specifiche località assai delimitate o intorno a costruzioni ben precise, tanto da diventare in parecchi casi parte di una vasta rete di credenze popolari imperniate su fantasmi e spiriti malvagi. Il loro forte legame con il territorio e le convinzioni popolari che spesso le accompagnano, oltre a tenere lontane da questi fenomeni le scienze fa sì che sovente ogni singola Earth Light sia denominata con un appellativo specifico per ogni zona differente. La letteratura popolare e dell’insolito in genere le raccoglie sotto le etichette immaginifiche e fuorvianti di ghost o spook lights (“luci fantasma”). Il nome Earth Light è stato suggerito nel 1982 da uno dei maggiori divulgatori dell’interesse per questi fenomeni, il gallese Paul Devereux. Lo studioso americano William Corliss le ha definite “luci notturne a bassa quota”, che può essere considerata un’alternativa ad Earth lights. Le due parole risultano utili per sottolineare il carattere terrain related (legato al terreno, al territorio) che le EL sembrano possedere.
ELR = Enhanced luminosity of rocks: Si tratta diun’accresciuta luminosità delle rocce e di vari tipi di terreno senza cause plausibili, in aree ristrettissime o assai ampie. È un fenomeno anomalo della geologia tanto raro quanto interessante. È descritto soprattutto in ambiente montano, a volte si prolunga per ore o per giorni e mostra legami con fenomeni di natura elettrica riferibili alle creste di varie alture (ad esempio alle scariche intermontane), alle Earth Lights e ad altre manifestazioni peculiari dell’elettricità atmosferica.
EQL = Earth quake lights: Le “luci sismiche” sono dei fenomeni luminosi osservabili nella bassa atmosfera, dall’aspetto assai diversificato (sfere, fiammelle, corpi oblunghi) ma spesso simili a certe manifestazioni delle aurore polari. Le EQL sono associate ad attività sismica in corso in aree vicine ad esse o anche piuttosto distanti dai punti in cui si verificano. A volte sono state descritte in aree soggette all’accumularsi delle tensioni tettoniche anche in tempi assai precedenti agli sciami sismici, con conseguenti difficoltà ad associarle ai loro meccanismi. Guardate con estrema diffidenza dai geofisici e dai sismologi sino alla seconda metà degli anni ’60 del XX secolo, la comunità degli studiosi ormai tende ad ammetterne l’esistenza, ma resta assai divisa sulle cause naturali che potrebbero generarle, sul loro possibile significato previsionale per i sismi ed anche sulle concrete caratteristiche fenomeniche che le EQL possono assumere, al punto che descrizioni esistono descrizioni che le rendono poco distinguibili dai fulmini globulari o dalle Earth Lights.[3]
[1] I.N.F.N. – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
[2] L.N.G.S. - Gran Sasso National Laboratory.
[3] © Parte del materiale presente è Copyright (2008) Giuseppe Stilo e CIPH (Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen) Per gentile concessione dell’autore, Si ringrazia altresì il Sig. Renzo Cabassi per aver concesso la pubblicazione del documento su questa opera; http://www.ciph-soso.net/SOSO/TLS_Transient-_Luminous_Spot.html; Eciclopedia Micro-soft® Encarta® 2006. © 1993-2004 Microsoft Corporation.
Partendo da una prima catalogazione, è stato possibile aggiungere ulteriori dati, ampliando la classificazione e la fenomenologia anche grazie al continuo lavoro di ricerca e alle nostre osservazioni. Di seguito alcuni fenomeni da noi registrati ed individuati, appartenenti alla classificazione internazionale.
tellus_experiment..pdf | |
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Sopra: Detection of transient phenomena - associated with thunderstorms. - V. Sgrigna a , L. Conti a , D. Zilpimiani b a Dipartimento di Fisica e Sezione INFN, Universitµa Roma Tre, Rome, Italy. b Institute of Geophysics, Georgian Academy of Sciences, Tbilisi, Georgia.
a_scientific_approach_to_the_investigation_on_anomalous_atmospheric_light_phenomena.pdf | |
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Sopra: A Scientific Approach to the Investigation On Anomalous Atmospheric Light Phenomena - MASSIMO TEODORANI, Ph.D. Astrophysicist / NARCAP Research Associate. Un interessante articolo scientifico dove tra l'altro si menziona il nostro lavoro di ricerca in seno all'LTPA Observer Project.
earthquake_lights_and_rupture_processes.pdf | |
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Sopra: Earthquake lights and rupture processes - T. V. Losseva and I. V. Nemchinov Institute of Geosphere’s Dynamics of the Russian Academy of Sciences, Moscow, Russia Received: 1 July 2005 – Revised: 5 August 2005 – Accepted: 5 August 2005 – Published: 8 September 2005 Part of Special Issue “Seismic hazard evaluation, precursory phenomena and seismo electromagnetics”- Il documento scientifica come i fenomeni tettonici (rottura delle roccie) siano in grado di determinare l'apparizione di eventi luminosi transitori generati da forze elettromagnetiche.
Natural Hazards and Earth System Sciences, 5, 649–656, 2005 - SRef-ID: 1684-9981/nhess/2005-5-649 - European Geosciences Union - © 2005 Author(s). This work is licensed - under a Creative Commons License.
Natural Hazards and Earth System Sciences, 5, 649–656, 2005 - SRef-ID: 1684-9981/nhess/2005-5-649 - European Geosciences Union - © 2005 Author(s). This work is licensed - under a Creative Commons License.
the_earthquake_lights_eql_of_the_6_april_2009_aquila_earthquake_in_central_italy_-_2009.pdf | |
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Sopra: Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 967–978, 2010 - www.nat-hazards-earth-syst-sci.net/10/967/2010/
doi:10.5194/nhess-10-967-2010 - © Author(s) 2010. CC Attribution 3.0 License - C. Fidani - Dipartimento di Fisica, Universit´a di Perugia, Via A. Pascoli, Perugia, Italy - Received: 30 December 2009 – Revised: 22 March 2010 – Accepted: 12 April 2010 – Published: 7 May 2010 - Il documento, molto interessante, mette in evidenza l'apparizione di fenomeni luminosi incosnueti prima, durante e dopo l'evento sismico aquilano, avvenuto il 6 Aprile 2009.
doi:10.5194/nhess-10-967-2010 - © Author(s) 2010. CC Attribution 3.0 License - C. Fidani - Dipartimento di Fisica, Universit´a di Perugia, Via A. Pascoli, Perugia, Italy - Received: 30 December 2009 – Revised: 22 March 2010 – Accepted: 12 April 2010 – Published: 7 May 2010 - Il documento, molto interessante, mette in evidenza l'apparizione di fenomeni luminosi incosnueti prima, durante e dopo l'evento sismico aquilano, avvenuto il 6 Aprile 2009.
eq_light_1995kobe_eq_kamogawa_et_al_atmos_res_2005.pdf | |
File Size: | 178 kb |
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Sopra: Earthquake light: 1995 Kobe earthquake in Japan Masashi Kamogawaa,T, Hideho Ofurutonb, Yoshi-Hiko Ohtsukic aDepartment of Physics, Tokyo Gakugei University, 1-1 Nukuikita-machi 4, Koganei-shi, Tokyo 184-8501, Japan bTokyo Metropolitan College of Aeronautical Engineering, 52-1 Minamisenju 8, Arakawa-ku, Tokyo 116-8523, Japan cDepartment of Physics, Waseda University, 4-1 Okubo 3, Shinjuku-ku, Tokyo 169-8555, Japan Received 31 October 2003; accepted 16 November 2004. Interessantissimo report scientifico relativo alle luci sismiche osservate durante il terremoto di Kobe in Giappone nel 1995.
an_estimate_of_the_impact_of_transient_l.pdf | |
File Size: | 447 kb |
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Sopra: An estimate of the impact of transient luminous events on the atmospheric temperature E. Arnone1, P. Berg, N. F. Arnold, B. Christiansen, and P. Thejll - Received: 6 December 2006 – Revised: 20 March 2008 – Accepted: 2 September 2008 – Published: 22 September 2008.
Il CIPH Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen, ha messo a disposizione tutta una serie di documenti ed articoli che si riferiscono alla letteratura scientifica che tratta questo tipo di anomalie. Si può accedere a tale archivio cliccando all'indirizzo web sottostante: